IDF SHARID – “Innovative Devices For SHAping the RIsk of Diabetes”
Aspetti generali
IDF SHARID prevede una spesa complessiva per la sua realizzazione di 9,2 milioni di euro e ha l’ambizioso obiettivo di rendere concettualmente effettuabile la predizione molecolare del diabete di tipo 2 e della risposta o della resistenza ad interventi di targeting molecolare, sviluppando un LOC (lab on chip) innovativo in grado di rivelare tanto importanti epigenotipi quanto varianti genetiche rare. Questo obiettivo è coerente con le finalità del bando del MIUR per il quale il Progetto è risultato 4° nella graduatoria nazionale dell’Area “Salute” ed è stato ammesso alle agevolazioni finanziarie previste dalla normativa.
Concentrandosi sull’applicazione di tecnologie chiave nell’area bioinformatica, biomedica e biotecnologica e su relativi sotto-settori, IDF SHARID mira a sviluppare strumenti innovativi di trattamento concentrandosi su: approcci di predizione e medicina personalizzata; sviluppo di nuove molecole e di presidi medici innovativi e di basso costo; individuazione di nuovi approcci diagnostici per importanti malattie dell’uomo per sostenere l’invecchiamento attivo ed in buona salute.
Attività di ricerca
Diversi studi hanno finora dimostrato che certi epigenotipi presentano un potere predittivo di gran lunga maggiore di quello di tutte le varianti genetiche sino ad oggi identificate. Pertanto, una volta che i profili epigenetici associati ai principali fattori di rischio saranno identificati ed interpretati, come proposto da IDF SHARID, potremo contare su biomarcatori ben più utili di quelli attualmente disponibili. La disponibilità di LOC (lab on Chips), sistemi integrati ad alte prestazioni, resi possibili grazie al progresso delle nanotecnologie e capaci di profilazioni epigenetiche, rivoluzionerà non solo la diagnosi precoce ma anche l’attuale trattamento del diabete. Attraverso l’identificazione di marcatori ben validati, questi devices innovativi renderanno possibile la predizione molecolare del diabete e delle sue comorbidità. I LOC hanno infatti il potenziale di far avanzare la predizione dall’attuale valutazione di questionari compilati in ambulatorio alla medicina molecolare attraverso un ampio spettro di applicazioni che vanno dalla determinazione della responsività all’esercizio fisico alla predizione del diabete a livello individuale. Ciò nonostante, essi non sono ancora stati sfruttati in ambito diabetologico. Inoltre, l’analisi metagenomica del microbioma intestinale e le associazioni fra specifiche alterazioni del microbiota e marcatori epigenetici e metabolici studiate con i LOC potrebbero non solo fornire ulteriori marcatori di diabete ma anche portare ad isolare nuovi microorganismi intestinali protettivi e loro metaboliti (es. Akkermansia muciniphila), facilitando lo sviluppo di nuovi farmaci per il diabete.
Soggetto Capofila
Distretto Tecnologico Campania Bioscience
Parternariato
Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli (UNICAMPANIA)
Università degli Studi di Catania (UNICT)
Distretto Meccatronica (come soggetto attuatore Università degli Studi di Bari Aldo Moro,UNIBA)
Toscana Life Science (come soggetto attuatore Università degli Studi di Siena, UNISI)
SCAI Finance S.r.l.
TME S.r.l.
Referenti:
Cristina Tinti
c.tinti@toscanalifesciences.org